C’era una volta la Juve, 2010 e 2011 da incubo

Fuori dalle coppe, decine di milioni di debito, un mercato che sembra carente, una dirigenza che talora sembra spaesata di fronte alla responsabilità di guidare la squadra più titolata d’Italia.

Chissà che fine ha fatto la Juve, inghiottita da Calciopoli e dal suo “day after”, un progetto che pare dilettantistica improvvisazione se rapportato ai risultati ottenuti. Delneri fa meno punti di Ferrara, ma chissà perchè non rischia, infortuni a go-go (ma nessuno se ne chiede il motivo?), i soli Krasic e Quagliarella a riscattare delle finestre di mercato quasi sempre fallimentari.
E oggi Repubblica parla di debiti, di 150 milioni da ricapitalizzare, di nuovi soci da cercare: la Juve torna umana, chi l’avrebbe mai detto. Forse è questione di corsi e ricorsi, forse è il momento di lasciare spazio al nuovo che avanza. O forse è solo il nadir di un impero che si pensava non avrebbe mai conosciuto il tramonto.