Giochi d’Estate

Se la politica è gioco e strategia, allora di questi tempi stiamo assistendo alla più intricata e complessa partita a scacchi degli ultimi 20 anni, le forze in gioco sono molteplici ed ognuna da un’imbeccatina all’altra più per far percepire le proprie potenzialità che per mostrare la propria effettiva forza.
Nelle puntate precedenti abbiamo visto un cavaliere irretito dai finiani e pronto ad imbarcare forze “nuove” nel suo asse.
Ma oggi la partita appare molto più complessa, lo schema di gioco è semplice, il premier lancia la sua sfida ai Magistrati – io posso limitare la vostra azione attraverso leggi e provvedimenti del governo! – E’ vero! Rispondono i Magistrati, ma noi con gli strumenti ancora a disposizione possiamo fare fuori i tuoi più stretti collaboratori; infatti in questi giorni si sta stringendo sempre più  il fuoco intorno a Denis Verdini, nel tentativo di far cadere la 4° testa del entourage berlusconiano (la 5° se consideriamo anche il Sen. Di Girolamo di cui si sono ormai perse completamente le tracce). Ma su questo tavolo si è innescata anche un’altra partita ovvero quella relativa all’opposizione interna degli odiati finiani ed è qui che proprio la Magistratura potrebbe fornire al premier un assist insperato, infatti le inchieste che coinvolgono Finmeccanica potrebbero portare entro settembre ad un ribaltamento dei vertici dell’Azienda di P.za Montegrappa, vertici tutti occupati da finiani di ferro, lo scenario che si potrebbe aprire vede quindi una serie di poltrone prestigiose da occupare che a molti, Lega in primis, fanno gola. Nel frattempo una bottarella a Finmeccanica il governo già l’ha data, tagliando la fornitura di 25 caccia Eurofighter per l’Aeronautica Militare, di cui proprio Finmeccanica era Prime Contractor. Sponde ben precise in quest’estate caldissima per temperatura ed eventi, infatti c’è sempre in ballo la manovra economica, punto ormai d’onore per i leghisti che solo attraverso i ritorni ad essa connessi possono sperare nell’attuazione del federalismo, ma anche su questo punto il premier preferisce non precipitare, preoccupato dalle opposizioni interne, sa bene che solo un voltafaccia della Lega (già successo ai tempi del primo governo Berlusconi) potrebbe portare ad un fantomatico governo tecnico e quindi escluderlo dai giochi almeno fino alle prossime elezioni, per questo anche l’approvazione della manovra alla Camera è meglio tenersela in caldo, capire bene quali sono le intenzioni della Lega, corteggiata ormai da tutto l’arco di opposizione. In questo caso la marea montante dell’opposizione interna, sebbene al momento non desta particolari preoccupazioni, potrebbe travolgerlo, in testa al gruppo non ci sarebbero solo Bocchino & Co. Ma anche tutti gli anti-Verdini sempre più numerosi. Il premier alla fine rimane in piedi ma è appeso a un filo, un filo robusto, se cade il filo se lo tirerà fino in fondo, nel nome del: “niente per me, niente per nessuno”.
Noi spettatori sappiamo che questa partita se la giocheranno i politici, verremo forse in futuro tirati in ballo per nuove elezioni a cui però speriamo tutti di arrivarci con una nuova legge elettorale affinché almeno il Parlamento venga restituito agli italiani.