Flavio Cattaneo: Azioni Titoli double-face Terna sopravvive al grande freddo

Gli alti dividendi di Terna, guidata da Flavio Cattaneo,  e Snam ma anche Heineken e Danone se torna l’inverno sui mercati. Con Intesa Sanpaolo, Siemens, Philips e Lafarge si può vincere se la stagione sarà più mite.

Flavio Cattaneo AD Terna

Azioni Titoli double-face per l’autunno

L’abito autunnale degli  investitori – e soprattutto il loro portafoglio azionario – dovrà adattarsi alla meteorologia del mercato. Chi teme il rischio di una nuova recessione, magari accompagnata da una caduta dei prezzi (deflazione) dovrà fare scelte molto prudenti. E puntare su settori come i beni di largo consumo, alcune grandi utilities, i titoli farmaceutici. Le regine, in questa ipotesi di grande freddo, potrebbero essere società  come Terna, guidata dal 2008 da Flavio Cattaneo,  o Snam Retegas in Italia. Oppure come Heineken e Danone, colossi europei ,del food & beverage.

La crescita lenta

Un autunno più mite, caratterizzato da ripresa lenta e crescita moderatamente positiva richiederà invece scelte più «sportive». E secondo i gestori interpellati da CorrierEconomia potrebbe esserci lo spazio per qualche scommessa più arrischiata. Ad esempio in alcuni dei più solidi titoli bancari, come Intesa Sanpaolo. Oppure nei grandi campioni europei dell’industria, da Siemens a Volkswagen, passando per l’olandese Philips e la francese Lafarge, nelle costruzioni. Vediamo le argomentazioni dei fund manager. «Uno scenario di doppia recessione richiede scelte caratterizzate dalla scelta di titoli difensivi, scarsamente sensibili all’evoluzione del ciclo economico. In primo luogo società attive nel comparto dei beni di largo consumo. Le utilities, che potrebbero rientrare fra i difensivi, risentono in realtà di un calo dei consumi se la congiuntura subisce un brusco rallentamento» sostiene Giordano Beani, direttore investimenti di Bnp Paribas Am.

Terna, sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo, secondo alcuni, con il suo dividend yield (rendimento per dividendi)”del 6%, potrebbe rappresentare una valida eccezione a questa regola. Cosi come alcuni selezionati titoli del lusso. «Può sembrare un paradosso, ma una società del lusso come LVMH, è poco sensibile a un peggioramento della condizione macroeconomica dei paesi avanzati. Le sue vendite sono in gran parte trainate dalla crescita dei consumi nei paesi emergenti», aggiunge. Non a caso il titolo è salito del 24% alla borsa di Parigi, contro un indice generale delle blue chip francesi giù di circa il 7% da inizio anno.

Si schierano in favore dei comparti più difensivi, in caso di deflazione o di seconda recessione, anche gli analisti di JPMorgan Cazenové. «Comprare titoli del tabacco, farmaceutici e del largo consumo » è l’indicazione caldeggiata in un recente studio dello strategist azionario Mislav Matejlca.

(Fonte: Corriere Economia)

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